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Vijesti

Anche gli animali hanno le case

Autor: Adriano Pozzecco, 5. 5. 2020.

 

Buongiorno ragazzi, oggi parleremo delle case degli animali.

 

Che belle le case egli animali!

L’uomo non è il solo essere vivente in grado di edificare maestose opere ingegneristiche. Anche in natura, infatti, sono molti gli esempi di animali in grado, con le loro costruzioni, di far impallidire l’architetto più acclamato.

Percorrendo il modo animale e quello vegetale osserveremo che esistono differenti tipi di case.

Formicai, termitai, alveari ma anche tante tane e gallerie sotterranee sono esempi di case complesse, in cui è possibile evidenziare una struttura organizzata in modo sociale per rispondere ad esigenze quali, la protezione dal clima e dai nemici, lo spazio per l’accumulo delle risorse alimentari, per la riproduzione e lo sviluppo dei piccoli.

In natura esistono molte abitazioni costruite dagli animali per diversi motivi ma difficilmente noi riusciamo a rendercene conto perché siamo abituati a pensare che “la casa” sia un concetto nato con l’uomo e per l’uomo. Ma se facciamo un piccolo sforzo e ci mettiamo ad osservare anche semplicemente il prato sotto la scuola rimarremo sorpresi dal constatare che proprio lì, in quel fazzoletto di terra insetti minuscoli come le formiche si sono organizzati in società efficienti costruendo solide tane accessibili solo alla loro specie e inattaccabili dagli agenti esterni come acqua, sole, pioggia e vento.

Ed ora alziamo lo sguardo; chissà che non si riesca a vedere un nido abbandonato che ha fatto da sicura dimora ai piccoli di qualche uccello o un’elegante urna di argilla che la vespa vasaia ha costruito per deporvi le uova e offrire riapro alla progenie. Ancora, pensiamoci bene; quante altre case di animali vediamo abitualmente! Il semplice guscio di una chiocciola o le conchiglie dei molluschi che raccogliamo sulla spiaggia in estate rappresentano tutte un esempio di casa per questi animali, ma anche la tela di un ragno, le tane dei polpi e dei pesci presenti sott’acqua o quelle di marmotte e talpe costruite sotto terra. Sono veramente tante! Ma cosa hanno in comune tutte queste tipologie di case e in cosa si differenziano?

Per comprendere meglio tale distinzione è utile riconoscere fondamentalmente tre tipi di case: complesse, semplici e intermedie. Con il termine case complesse ci riferiamo ad abitazioni che per struttura e funzioni assomigliano molto a quelle dell’uomo. Esse infatti vengono progettate non solo per proteggersi dalle intemperie ma hanno zone deputate all’accumulo delle risorse alimentari ed altre alla cura della progenie. Le specie che costruiscono questo tipo di case sono caratterizzate da un’organizzazione sociale articolata in cui i diversi componenti assolvono a compiti specifici.

 

NON MI PRENDI!

Spesso, l’obiettivo di tanti sforzi è ottenere un luogo sicuro dove riposarsi o mettere su famiglia al riparo dai predatori, come fanno i topolini delle risaie, che realizzano nidi sferici di circa 13 centimetri di diametro tra gli steli d’erba, a più di un metro da terra, intrecciando tre strati di erba e foglie. Il materiale vegetale dello strato più interno è finemente sminuzzato a formare un soffice tappeto per i cuccioli, che qui possono crescere lontano dai pericoli.

Esempi di straordinaria architettura sono i nidi, di fatti i nidi vengono costruiti generalmente in primavera ed in estate prediligendo siti ben nascosti e difficilmente raggiungibili, anche se la scelta dell’ubicazione, delle forme e dei materiali utilizzati per la costruzione varieranno a seconda della specie. Alcuni uccelli sono soliti costruire i loro nidi negli anfratti, nelle cavità degli alberi (Storno, Picchio) o in buchi scavati nelle pareti sabbiose (Martin pescatore); altri invece prediligono fare i nidi a terra, fra le erbe (Pavoncella, Allodola), oppure fissarli a rami di alberi o a cespugli a svariate altezze (Merlo, Pendolino).

Esistono specie di uccelli che non usano fabbricarsi un nido. In particolare, il cuculo, ha l’abitudine di usare i nidi di altri uccelli. La femmina giunge rapidamente in volo in un nido che ritiene adatto, rimuove una delle uova lì presenti e ne depone una delle sue che, per dimensione e forma assomiglia a quello che ha sottratto.
Un altro esempio è il pinguino imperatore, il quale invece di costruirsi il nido, deposita il suo unico uovo direttamente nella neve, covandolo soltanto con il calore del suo corpo. La sterna bianca potremmo definirla una senzatetto poiché depone il suo unico uovo sul ramo di un albero, lasciando alla capacità di equilibrio del neonato ogni possibilità di sopravvivenza.

Anche gli scimpanzé, per farsi una dormita senza il pensiero di essere attaccati da leopardi o leoni, selezionano gli alberi con il tronco più stabile e, con i rami, costruiscono un letto a mezz’aria, su cui dormono anche nove ore per notte.

Costruire un rifugio quando non ci si può difendere è una tecnica utilizzata anche dal tricottero: quando deve impuparsi, cioè trasformarsi da larva acquatica in insetto volante, crea un bozzolo fatto di ciottoli, sabbia, conchiglie e altri detriti provenienti da fiumi e laghi. Per creare un’armatura impenetrabile, compatta il materiale raccolto con i fili della sua stessa seta.

Il tessitore di Baya uccello originario dell’Asia Meridionale, ha invece imparato a usare il becco come un ago per costruire eleganti nidi pensili sulle acacie, sulle palme spinose o sopra gli specchi d’acqua, tutti luoghi difficilmente raggiungibili per un predatore.

 

NIDI D'AMORE

Alcuni uccelli hanno capito che avere una casa lussuosa attira di più le femmine, così puntano tutto sull’arredamento. I più intraprendenti sono gli uccelli giardinieri della Papua Nuova Guinea e del Nord dell’Australia. Per preparare il suo nido “esca”, ad esempio, il maschio di uccello giardiniere di McGregor  va in cerca di un tappeto di muschio ai piedi di un albero; qui realizza una sorta di altarino intrecciando bastoncini e ramoscelli, ammucchiando noci, scarabei e funghi, e adornandolo con ghirlande di feci di bruco luccicanti di rugiada!

 

CONDOMINI

Anche fare parte di una colonia e vivere a stretto contatto con altri individui della stessa specie può dare vantaggi, come nel caso del passero repubblicano un uccello dell’Africa Meridionale che è in grado di edificare il più grande nido comunitario al mondo su un albero: un palazzo con oltre cento monolocali abitato da circa 300 individui che cooperano fra loro, scambiandosi alloggio di continuo. Questi nidi, ciascuno con una sua forma, sono posizionati sugli alberi di acacia, anche a 10 metri di altezza, e devono proteggere gli uccelli dal torrido sole africano. Quando fuori ci sono 35 gradi, nelle cavità si registrano 10 gradi meno.

 

LE API

Tutti sanno che l‘alveare è la casa delle api che esse costruiscono utilizzando la cera che producono attraverso speciali ghiandole posizionate sotto l’addome.

L’alveare è composto da più favi ognuno suddiviso a sua volta in tantissime celle esagonali tutte perfettamente regolari, struttura questa che consente loro di avere il maggior spazio possibile utilizzando il minimo quantitativo di cera. I favi vengono costruiti uno accanto all’altro, hanno una forma appiattita, a semicerchio allungato e vengono appesi nelle cavità di alberi, rocce o altri luoghi riparati. La precisione della forma e della disposizione di questi favi è incredibile ed è garantita da appositi strumenti di misurazione (organi di senso) che l’ape possiede a livello delle antenne, delle zampe e dell’articolazione della testa.

Le api tengono molto alla pulizia della loro casa. L’alveare infatti è sempre molto pulito e ordinato, soprattutto è curata l’igiene dell’interno delle celle. Ciò è possibile grazie al lavoro di alcune api operaie dette spazzine che assolvono alla specifico compito di tenere puliti i favi e oltre a garantire l’ordine e la pulizia usano una speciale sostanza, la "propoli" (estratta da gemme e cortecce di alberi), per disinfettare le celle ed isolare ermeticamente tutto ciò che non riescono a portare via come i resti delle api che muoiono nell’alveare.

 

GRANDI OPERE

Ci sono costruzioni realizzate dagli animali così imponenti da essere visibili con Google Earth. Fra queste, le dighe dei castori nordamericani le opere più maestose mai create da un mammifero. Questi roditori progettano sbarramenti lungo i corsi d’acqua servendosi di legno raccolto, fango e pietre, ma anche di alberi che abbattono con i potenti incisivi, per creare un piccolo lago “privato” dove nascondere le riserve per l’inverno e ricavare una tana sicura.

Si trova però sott’acqua, nel mare, la più grande struttura costruita da un animale al mondo: la barriera corallina, un’opera edificata in migliaia di anni dai polipi dei coralli. In Australia il “reef ” si estende quasi ininterrotto lungo la costa del Queensland per 2.000 km.

 I cani della prateria roditori nordamericani simili agli scoiattoli, costruiscono invece sottoterra la loro città, scavando una rete di gallerie a circa due metri di profondità. Una famiglia, composta da un maschio adulto e 2-3 femmine con i loro piccoli, occupa circa 10 metri di cunicoli.

 

SCRITTO NEL DNA

A differenza di mammiferi e uccelli, che imparano dai simili, per gli invertebrati l’impulso di costruire è inscritto nel Dna. Appena usciti dall’uovo, i ragnetti  sono in grado di teesere un’enorme tela circolare di un metro di diametro, così resistente da intrappolare piccoli uccelli e lucertole, sostenendo fino a 1 kg di peso. Eppure nessuna mamma ha spiegato loro come farlo.

In allegato alcuni disegni da colorare.

Speriamo che vi sia piacciuto.

Un grande saluto :) :)

 




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